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POLIZZA CATASTROFALE: NESSUN ULTERIORE SLITTAMENTO DAL MILLEPROROGHE (MA LE ASSOCIAZIONI SONO IN PRESSING PER UN NUOVO TERMINE)

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’obbligo per tutte le imprese con sede legale in Italia di sottoscrivere polizze assicurative a copertura dei danni derivanti da eventi catastrofici e calamità naturali.

La copertura assicurativa obbligatoria contro eventi catastrofali, in linea con le pratiche già presenti in altri Paesi europei, consentirà alle imprese di affrontare meglio situazioni emergenziali, limitando la dipendenza dagli aiuti pubblici.

L’obiettivo è tutelare il patrimonio aziendale e garantire la continuità operativa anche in situazioni di emergenza con un meccanismo di protezione finanziaria, che riduca l’impatto economico delle calamità naturali e distribuisca il rischio tra aziende, compagnie assicurative e Stato. L’obbligo di assicurazione riguarda sia le imprese italiane che quelle estere con una sede operativa stabile in Italia.

La misura è stata introdotta dall’articolo 1, commi 101 e successivi, della Legge di Bilancio 213/2023; la scadenza per l’adeguamento, inizialmente fissata al 31 dicembre 2024, è stata differita con il Decreto Milleproroghe (D.L. 207/2024).

E’ in preparazione e dovrebbe essere approvato entro la fine di febbraio 2025 un decreto attuativo con le regole applicative sull’obbligo assicurativo per le imprese alle categorie produttive.

ATT.NE: il decreto non introduce un obbligo esplicito, ma stabilisce che le aziende sprovviste di un’assicurazione contro le calamità naturali non potranno accedere ai finanziamenti pubblici, comprese le garanzie fornite dal Fondo PMI. Tra i tanti dubbi non è ancora chiaro se tale requisito si applicherà anche alle imprese che hanno già ottenuto aiuti prima dell’entrata in vigore della norma.

Visti i tempi ristretti e le difficoltà oggettive Casartigiani chiede che il governo intervenga in sede di maxi-emendamento prevedendo una proroga adeguata, anche in considerazione dell’emendamento di proroga al 31 dicembre 2025 intanto approvato in Commissione per i soli settori della pesca e dell’acquacoltura.

 

 

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