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CROLLANO LE AGGREGAZIONI NEL MONDO DELL'AUTO, MA NON IN ITALIA

Il periodo di incertezza vissuto dal settore auto sta rallentando la propensione alle fusioni e alle acquisizioni tra gli operatori. In particolare, secondo il settimo report annuale della società di consulenza Bain & Company, le operazioni di M&A ("Mergers and Acquisitions", ovvero fusioni e acquisizioni) sono crollate dell'80% in valore e del 60% in volumi.

In tale panorama però si distinguono le imprese italiane: infatti, la filiera dell'auto sta andando in controtendenza, con transazioni aggregative in crescita.

Le ragioni del crollo globale sono molteplici: una crescente pressione sui costi, aggravata da capacità produttive sottoutilizzate; l'incertezza sulla crescita del mercato dei veicoli elettrici, in particolare in Europa; il calo della domanda in Paesi un tempo in forte crescita, come la Cina; il doppio impegno finanziario richiesto alle aziende per investire nell’elettrificazione e, al contempo, continuare a sostenere il business tradizionale; le necessità di accesso a nuove competenze e di scalabilità delle nuove attività. In tale quadro, le aziende, per ridurre l'entità degli investimenti richiesti e mantenere un'elevata competitività, hanno trovato nelle partnership strategiche e nelle joint venture l'alternativa più vantaggiosa all'aggregazione.

 

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