MERCATO DELLE COSTRUZIONI IN ITALIA: RALLENTAMENTO IN ATTO E MANCANO ALL'APPELLO 250 MILA CASE

Il mercato delle costruzioni in Italia si avvia verso una fase di rallentamento. Nel 2025 è atteso un calo del 6,1%, mentre la domanda abitativa continua a salire, creando un vuoto stimato in oltre 250.000 nuove unità residenziali.
Sono i dati forniti da Cresme, nel consueto Rapporto Congiunturale e Previsionale sul Mercato delle Costruzioni giunto alla 38° edizione.
Secondo Cresme "La questione non è se l’economia mondiale rallenterà ma quanto rallenterà”, annunciando la visione che vede la fine di un momento storico florido per il comparto, trainato prima di tutto dai Bonus edilizi ed in parte dagli investimenti del PNRR.
Dai dati del rapporto emerge che la frenata era visibile già a fine 2024, con un calo del -2,7%. Ma dietro questi numeri si nasconde un cambiamento più profondo, ovvero la fine della stagione “dell’eccezionalità”eccezionale” e l’inizio di un ciclo di “normalizzazione“, che costringe a nuove strategie per rispondere alla domanda abitativa e orientare l’innovazione tecnologica.
Nonostante il rallentamento, il valore complessivo della produzione del mercato delle costruzioni nel 2025 resta oltre i 285 miliardi di euro, tra impianti, investimenti, opere pubbliche e manutenzione ordinaria. Ma sarà un settore profondamente diverso rispetto al biennio precedente. A trainare il comparto non saranno più le riqualificazioni residenziali, ma le opere pubbliche, sostenute dagli investimenti del PNRR.
A rallentare drasticamente è invece la riqualificazione del patrimonio edilizio, in flessione dell’11,2% nel 2025. Il crollo è dovuto in gran parte all’esaurimento dell’effetto trainante del Superbonus, che ha sostenuto il comparto tra il 2020 e il 2023. Nel solo segmento delle ristrutturazioni residenziali, il calo stimato è del 20,8%. Dopo aver toccato quota 46 miliardi di euro nel 2022, la spesa per incentivi all’efficientamento energetico scenderà a 16,6 miliardi nel 2024 e a livelli marginali nel 2025.
Il Superbonus, anche se notevolmente ridotto rispetto alla sua portata iniziale, continua a pesare significativamente sulla spesa pubblica, con 3,4 miliardi di euro di lavori asseverati nei primi mesi del 2025.
Infine, la vera emergenza che si legge nel rapporto Cresme non è solo il rallentamento degli investimenti, ma anche la difficoltà del sistema edilizio nel rispondere alla domanda reale di abitazioni. Tra il 2018 e il 2023, la popolazione italiana è diminuita di 930.000 unità, ma le famiglie sono aumentate di oltre 714.000, con una notevole crescita dei nuclei familiari più piccoli. Questo nuovo fabbisogno è stato in gran parte disatteso e, anche con le stime più ottimistiche del Cresme, mancano almeno 247mila case.
Il 2025 sarà un anno di transizione per il mercato delle costruzioni, con una progressiva uscita dalla fase di “boom” e l’ingresso in un ciclo più moderato. Secondo Cresme, il calo continuerà anche nel 2026 (-2,1%), con un’ulteriore decrescita nel 2027 (+0,1%). Tuttavia, anche dopo questa flessione, i volumi di investimento resteranno del 30% superiori rispetto al 2014, segno positivo per il mercato delle costruzioni italiano.
Qui potete trovare il report di Cresme