BONUS BARRIERE ARCHITETTONICHE: COME CAMBIA DOPO LA PAROLA FINE A SCONTO IN FATTURA E CESSIONE DEL CREDITO
Il DL 39/2024, entrato in vigore il 30 marzo 2024 ha decretato la fine delle opzioni alternative alla detrazione diretta (lo sconto in fattura e la cessione del credito) per quasi tutti gli interventi, tra cui anche il Bonus Barriere architettoniche 75%.
Non sarà più possibile monetizzare la detrazione, ma non cambiano i lavori agevolabili con Bonus 75% per l’eliminazione delle barriere architettoniche ovvero l’adeguamento di scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici.
Questo nuovo stop a sconto in fattura e cessione per il Bonus barriere architettoniche, si aggiunge alle restrizioni precedentemente attivate dal Decreto 212/2023. A decorrere dal 1° gennaio 2024 infatti solo ai seguenti soggetti era ancora possibile accedere alle opzioni alternative:
- lavori eseguiti da condomìni sulle parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
- lavori eseguiti da persone fisiche proprietari di appartamenti o edifici unifamiliari adibiti a abitazione principale con reddito di riferimento inferiore ai 15.000 euro;
- famiglie con un membro con disabilità grave accertata.
A partire dal 30 Marzo viene eliminata completamente questa possibilità, per tutte le spese sostenute in riferimento al Bonus 75%.
Rimane ancora una possibilità per l'opzione dello sconto in fattura e della cessione del credito limitata ai seguenti casi:
- spese sostenute prima del 30 marzo 2024 dai soggetti sopra indicati;
- interventi per i quali risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, se necessario, entro il 30 marzo 2024;
- lavori in edilizia libera, solo nel caso di lavori già iniziati entro il 30 marzo 2024 o, in caso contrario, solo in presenza di un accordo vincolante fra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e per il quale sia stato versato un acconto sul prezzo prima del 30 marzo 2024.